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I Diritti e i Doveri applicabili alla
Cittadinanza Digitale
Introduzione

Come nel caso della cittadinanza ordinaria anche quella digitale comporta diritti e doveri. Questi diritti e doveri possono essere quelli della cittadinanza tradizionale applicati al mondo digitale o possono subire delle modifiche o implementazioni in chiave informatica e digitale in modo da renderne più semplice l’accesso e la fruizione. Possono però assumere anche la forma di diritti e doveri completamente nuovi nati come conseguenza e risposta allo sviluppo del mondo online e delle tecnologie.

L’importanza dell’introduzione di questi nuovi diritti e doveri sta nel fatto che adeguano il concetto di cittadino, che risale al tempo dei romani, al mondo odierno sempre più digitale e connesso. Grazie alle nuove tecnologie si è molto semplificato l’accesso alle informazioni o il tempo necessario per sbrigare pratiche burocratiche. Per questi motivi le amministrazioni e i governi devono puntare molto sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione in modo da far diminuire i costi e mantenere anche la gestione di uno stato al passo con i tempi e con le tecnologie disponibili.

I Diritti

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Diversi sono i diritti della cittadinanza tradizionale che vengono applicati anche nel mondo digitale. Questa commistione tra cittadinanza ordinaria e digitale è sempre più presente nella vita di tutti i giorni a causa della sempre maggior invasività della tecnologia in tutti gli aspetti della vita odierna. Per questo motivo alcuni diritti del cittadino ideati in un mondo per nulla digitale possono essere applicati anche ad ambiti di quello odierno.

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Libertà di manifestazione del pensiero
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La libertà di manifestazione del pensiero consiste nella libertà di esprimere le proprie idee e divulgarle ad un determinato numero di destinatari tramite un qualsiasi mezzo di diffusione.

E’ una delle libertà fondamentali dei moderni stati democratici ed è presente in tutte le Costituzioni moderne. E’ ritenuta così importante che nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948 viene citata in due diversi articoli. Nella dichiarazione universale non solo viene sancito il diritto alla libertà di opinione e di espressione ma anche quello per cui è possibile ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo.

Anche nella Costituzione Italiana viene definito che:

 

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola,
lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

 

Questo articolo della Costituzione quindi tutela la libertà di parola anche attraverso mezzi telematici e informatici. E’ un articolo che non ha bisogno di riformulazioni o aggiunte rispetto alla sua formulazione iniziale in quanto è già definito che la libertà di espressione vige in tutti i mezzi di comunicazione, anche quelli che al momento della stesura della Costituzione neanche esistevano.

Le uniche limitazioni alla libertà di espressione sono i casi in cui si vado contro al buon costume o quando si infranga il diritto alla riservatezza o i segreti di vario genere quali segreti d’ufficio e di stato. In questi casi le limitazioni valgono anche nella realtà digitale e nelle comunicazioni tramite essa.

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La libertà di informazione
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La libertà di informazione è un’estensione del concetto di libertà di parola, un diritto umano fondamentale riconosciuto anche dal diritto internazionale. La libertà di parola e di conseguenza anche quella di informazione comprendono qualsiasi mezzo attraverso cui la parola e l’informazione possono essere trasmesse. Questi mezzi includono la forma orale, quella scritta, la stampa, internet e qualunque forma d’arte.

La tutela della libertà di parola non include quindi solo i contenuti di quello che si trasmette ma anche i mezzi utilizzati che devono essere liberi. La censura non deve essere attuata in nessun ambito. Nell’ambiente digitale questo si riflette nella possibilità di raggiungere e poter accedere alle pagine web senza censura o restrizioni di alcun tipo.

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Il diritto alla segretezza della corrispondenza.
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La segretezza della corrispondenza è un principio presente in moltissime costituzioni nel mondo ma anche in atti legislativi di diverso tipo. Nella stessa Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali si stabilisce che:

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“...ogni persona ha libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee

senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e

senza considerazione di frontiera.”

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Questo diritto è tutelato dalla stessa Costituzione che lo assurge a diritto fondamentale di tutte le persone. Nella formulazione di questo diritto inoltre la carta costituente supera la "vecchia" visione di corrispondenza, allargandola a ogni mezzo di comunicazione. Questo significa che tutti i mezzi di comunicazione comprese le chat su internet sono coperte da segreto. L'art. 15 della Cost. contiene un principio supremo e recita:

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“La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di
comunicazione sono inviolabili.

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La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell'autorità
giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.”

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Come stabilito nella Costituzione la segretezza della corrispondenza può però essere violata. Esiste infatti la possibilità per un magistrato di intercettare un sospettato previo controllo dell'effettiva necessità di ricorrere alla limitazione per reprimere gli illeciti penali.

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Diritti già esistenti

aggiornati

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In vari casi i diritti già esistenti non si

applicavano in modo perfetto alle realtà del

cittadino digitale. In questi casi i legislatori

hanno dovuto aggiornare o promulgare nuove

leggi per far valere questi diritti anche nel

mondo telematico o comunque per rendere

più facile l’applicazione.

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Diritto alla protezione dei dati personali

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Il diritto alla protezione dei dati personali è un diritto fondamentale dell’individuo tutelato da vari atti normativi italiani e internazionali che garantisce l’autodeterminazione decisionale e il controllo sulla circolazione dei propri dati. In data 20 giugno 2003 è stato emanato il Decreto Legislativo n. 196 che ha semplificato e coordinato in un testo unico tutte le leggi e disposizioni relative alla protezione dei dati personali.

Grazie a questo decreto ogni individuo può pretendere che i propri dati personali siano trattati da terzi solo nel rispetto delle regole e dei principi stabiliti dalla legge che garantiscono sicurezza e privacy dei dati. E’ inoltre possibile richiedere al soggetto che gestisce i dati di fornire informazioni sul trattamento dei dati. Il soggetto interessato deve inoltre essere in grado di visionare i dati detenuti dal titolare del trattamento e di modificarli quando errati o non aggiornati.

Questo diritto si applica in qualsiasi tipo di trattamento e soprattutto con qualsiasi tipo di archivio, da quelli cartacei più tradizionali a quelli odierni informatici e digitali.

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Diritto di voto
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Il diritto di voto è il diritto che assicura a un individuo la possibilità di manifestare la propria volontà durante un'elezione. In molti Stati del mondo, tra i quali l’Italia, è un diritto costituzionale. In Italia il voto è personale, eguale, libero e segreto e il suo esercizio è un “dovere civico”. Non solo diritto quindi ma anche dovere.

Al diritto di voto si affianca il diritto alla partecipazione politica che trova nella rete un potente mezzo. Attraverso di essa infatti deve essere data la possibilità ai cittadini di partecipare al processo decisionale politico con momenti di consultazione.

Nel Codice di Amministrazione Digitale del 2005 viene inoltre espressamente indicato che deve essere favorita l’interazione tra amministrazioni, organismi politici e cittadini attraverso mezzi telematici e informatici.

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Libertà di informazione
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La libertà di informazione è un diritto già esistente che facilmente viene trasferito nella cittadinanza digitale. Esistono però delle diverse formulazioni e degli aggiornamenti che lo rendono più incisivo nel mondo odierno.

Gli aggiornamenti principali si occupano delle comunicazioni tra cittadini e pubbliche amministrazioni e dei loro metodi. Alla cittadinanza deve essere garantita un’informazione di alta qualità, completa aggiornata e diversificata che dia visibilità e trasparenza ai processi operativi e decisionali della pubblica amministrazione. Si suggerisce inoltre che il canale di comunicazione tra cittadini e pubbliche amministrazione sia la rete. In rete deve essere appunto possibile reperire i “contenuti pubblici” che devono essere riproducibili ed utilizzabili per la crescita culturale della comunità.

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Diritto di petizione
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Il diritto di petizione è un diritto definito dalla Costituzione. Una petizione è un documento sottoscritto da più individui indirizzato a un’autorità, un ente pubblico o uno privato con il quale si effettua una richiesta o si richiede un’attenzione particolare su un determinato argomento.

Con lo sviluppo del mondo informatico si sono ampliate le possibilità di petizione e dell’esercizio di questo diritto. Le petizioni on-line infatti consentono un esercizio più esteso e democratico del diritto di petizione, poiché anche piccole organizzazioni o singoli cittadini che non dispongono dei volontari o delle risorse economiche necessarie per una campagna organizzata, possono aprire un sito per la raccolta e ottenere una buona visibilità della loro iniziativa nel web.

Diritti esistenti applicabili alla cittadinanza digitale

I nuovi diritti della cittadinanza

digitale

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Esiste una terza serie di diritti applicabili alla cittadinanza digitale. Questi diritti sono nati come risposta all’avanzamento tecnologico e digitale e sono necessari per tutelare gli utilizzatori di tutte le tecnologie e soprattutto della rete. Soprattutto a livello europeo sono state introdotte diverse normative per garantire

a ogni cittadino la possibilità e il diritto di accesso alla rete.

Diritto all’ identità digitale

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Il concetto di identità è un concetto complesso che ha molteplici significati. Possiamo dire che è il risultato di un processo di identificazione plasmato dal contesto sociale, dal diritto che lo governa ma soprattutto da esperienze e convinzioni personali.

Con l’avvento delle nuove tecnologie però al fianco dell’identità personale si sono create le identità digitali definibili come una rappresentazione informatica di un utente e dei suoi attributi identificativi, verificata attraverso l’insieme dei dati raccolti e registrati in forma digitale. I dati raccolti serviranno quindi a identificare univocamente il soggetto durante le sue attività in rete.

Il diritto all’identità digitale implica il diritto a poter disporre di un’identità digitale unica assegnata fin dalla nascita e riconosciuta come essenziale per le comunicazioni con le pubbliche amministrazioni. Questa identità digitale unica è attivabile tramite il sistema SPID dello stato Italiano. Il Sistema Pubblico di Identità Digitale permette di accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione con un'unica Identità Digitale (username e password) utilizzabile da computer, tablet e smartphone.

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Diritto all’accesso e all'inclusione digitale
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Il diritto all’accesso e all’inclusione digitale è un diritto riconosciuto da molti stati europei e supportato anche dalla stessa Unione Europea che ha recentemente pubblicato il “Codice dei Diritti Online vigenti nell’Unione Europea”. Questo codice riunisce in un unico testo tutti i principi e norme già presenti nella legislazione comunitaria in materia digitale.

Con diritto all’accesso digitale si intende il diritto di accedere alla rete a prescindere dalle condizioni economiche, logistiche e territoriali dell’utente. Fondamentale è però anche la contemporanea eliminazione delle barriere tecnologiche che impediscono l’accesso alle informazioni e ai servizi in rete. Il Codice Europeo dei Diritti Online indica come linee guida la necessità che ogni cittadino europeo possa accedere a un servizio minimo di comunicazione elettroniche di buona qualità a un prezzo accessibile. Inoltre in ogni paese ci deve essere almeno un fornitore di servizi in grado di garantire questa prestazione per tutti i cittadini.

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Diritto alla fruizione dei benefici delle tecnologie digitali
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Con questo diritto si intendono allargare alla più grande fetta possibile di popolazione i benefici derivanti dalla informatizzazione della pubblica amministrazione, della sanità ecc. Tramite le nuove tecnologie è infatti possibile diminuire i costi e abbassare i tempi di esecuzione delle pratiche tramite la creazione di portali appositi o banche dati interconnesse. La pubblica amministrazione dovrebbe perseguire obiettivi di trasparenza e funzionalità mentre parallelamente deve essere presenta la creazione e lo sviluppo di servizi che incidano sulla qualità di vita delle persone e sulla partecipazione democratica quali sistemi di infomobilità, telemedicina o digitalizzazione del patrimonio culturale.

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Diritti legati agli acquisti on-line
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Parallelamente allo sviluppo sempre maggiore di negozi e acquisti online si è vista necessaria l’introduzione di nuovi diritti a tutela degli acquirenti. Gli acquisti su internet sono infatti sempre soggetti a una componente di insicurezza o indecisione a causa della mancata possibilità di visionare o provare il prodotto. Per questi motivi il consumatore ha il diritto di ricevere informazioni essenziali sul prodotto o il servizio che sta acquistando da parte del fornitore in modo chiaro, corretto e comprensibile prima dell’acquisto. Per informazioni essenziali si intendono ad esempio il nome e l’indirizzo del venditore, i dettagli sulle condizioni contrattuali, il prezzo comprensivo delle imposte ecc.

La merce acquistata deve inoltre essere consegnata entro i 30 giorni, a meno che non sia stato concordato diversamente. Inoltre nel caso in cui la merce presenti difetti il consumatore può richiederne la riparazione, la sostituzione oppure il rimborso entro sette giorni.

I Doveri

In uno stato democratico i cittadini non hanno però solo diritti. In quanto cittadini sottoscriventi del principio di solidarietà sociale sono anche sottoposti a dei doveri verso quello stato nei confronti del quale vantano dei diritti.

E’ la costituzione stessa a prevedere una serie di doveri pubblici che lo Stato può vantare nei confronti dei singoli. Tali doveri vengono detti inderogabili poiché nessuno può essere esentato dalla loro osservanza, in quanto costituiscono il fondamento di una pacifica e costruttiva convivenza. In particolare la Costituzione impone ai cittadini i seguenti doveri:

 

  • il dovere al lavoro,
    «svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società» cost 4;
     

  • il dovere di difendere la patria e di prestare servizio militare obbligatorio,
    il legislatore, tuttavia, ha riconosciuto il principio dell'obiezione di coscienza come espressione della libera esplicazione della propria personalità, cost 52;
     

  • il dovere di prestazioni patrimoniali,
    (imposte) per concorrere alle spese pubbliche, in proporzione alla propria capacità contributiva, cost 53;
     

  • il dovere di fedeltà alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi,  
    a quest'ultimo dovere sono tenuti anche gli stranieri e gli apolidi presenti nel territorio dello Stato, cost. 54;

 
Il dovere patrimoniale
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Il dovere delle prestazioni patrimoniali è quello che in modo maggiore subisce una modifica grazie alle nuove tecnologie e all’informatizzazione. I doveri fiscali nei confronti dello stato una volta dovevano essere rispettati recandosi all’agenzia delle entrate o effettuando i versamenti dovuti in banca. Oggi è però molto più semplice effettuare questi pagamenti utilizzando i sistemi digitali che ci fornisce lo stato.
La dichiarazione dei redditi per esempio può oramai essere effettuata direttamente dalla propria abitazione tramite la compilazione del modello f24. Il software “F24 online” permette sia alle persone fisiche che alle società di compilare il modulo ed eseguire il pagamento delle imposte senza doversi recare agli sportelli bancari.
Per poter effettuare i pagamenti F24 online occorre essere registrati ai servizi telematici dell’Agenzia (Entratel o Fisconline) ed essere titolari di un conto corrente presso una delle banche che hanno stipulato con l’Agenzia delle Entrate un’apposita convenzione.

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Il dovere di osservanza delle leggi
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Agli albori di internet si era sviluppata un’idea secondo la quale internet potesse svilupparsi come una realtà non regolamentata dalle leggi e dai regolamenti che vigevano nel mondo reale. Essendo internet un’entità a se, extra-territoriale nessun governo avrebbe avuto una diretta giurisdizione su di esso.

Questa idea si è infranta però contro la realtà. Internet infatti non è immune ad atti criminali e comportamenti illeciti che necessitano di una regolamentazione accurata. Non esiste quindi una contrapposizione tra reale regolamentato e virtuale deregolamentato, anche nel mondo virtuale esistono comportamenti che devono essere regolamentati e repressi. Entrambi i mondi devono essere controllati da un’attenta legislazione.

Opinioni discordanti si hanno anche sul fatto se la rete debba essere regolamentata tramite leggi ad hoc o con quelle già esistenti. In molti casi è possibile trasferire le leggi attuali nel mondo informatico come nel caso delle offese alla persona. In questo caso il reato è già regolamentato dalla legislazione esistente e non necessita di nuove formulazioni, è possibile applicare le leggi anche quando il reato è commesso tramite mezzo informatico. Altro caso è invece quello in cui avvengono ad esempio violazioni abusive di profili di altri utenti. In questo caso sarà necessario predisporre delle leggi su misura volte al contrasto del fenomeno.

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Università Degli Studi di Genova

Facoltà di Scienze della Comunicazione

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